Il tema è delicato, e decisamente trattato e approfondito su molti siti e forum, e non pretendo certo di risolvere il problema con un post. Semplicemente ci tengo a ribadire alcune posizioni che ritengo "intoccabili".
Il problema, parlando di no kill e C&R, e che tutti hanno posizioni più o meno diverse, eppure nessuno dice qualcosa di sbagliato.
Finché si rispettano i regolamenti, è impossibile contestare la posizione di chicchessia.
Se qualcuno (nel rispetto dei regolamenti) si riempie il carniere ad ogni uscita, chi può rimproverarlo?
Se qualcun altro pratica un C&R integrale, chi può avere qualcosa da ridire?
Purtroppo o per fortuna ognuno, nel rispetto delle norme vigenti, è libero di attuare la condotta che preferisce.
Sono sbagliate le leggi, questo è fuori discussione, ma le leggi al
momento sono quelle, e chi le rispetta, anche se magari non siamo
d'accordo, non può essere rimproverato.
Ci tengo a esporre alcune considerazioni, che si basano esclusivamente sul buon senso:
1) applicare un risvolto "etico" o "morale" alla pesca è praticamente
impossibile, e decisamente stupido. Per il solo fatto di pescare danneggiamo i pesci, li facciamo
soffrire. Possiamo fare di tutto per limitare la loro sofferenza, ma di certo i nostri amici pinnuti sarebbero stati meglio senza il nostro piercing!
2) Il C&R ha senso solo se praticato nel modo corretto. Per fare
C&R in modo sbagliato tanto vale non farlo, almeno il pesce finisce
in tavola, ed evita di morire poco dopo il rilascio.
3) I pescatori "padellari" hanno senz'altro il loro concorso di colpa
nell'impoverimento ittico delle nostre acque, ma a me, più dei
padellari, preoccupano gli scarichi industriali, l'inquinamento in tutte
le sue forme, le opere dell'uomo e quant'altro. Non sono le due trote trattenute in un anno a mettere a rischio la specie, sono i comportamenti sbagliati, dal rilascio "alla buona", agli scarichi industriali nei fiumi.
4) Come detto, le attuali normative sulla pesca sono sbagliate, sia in termini di
misure minime (e massime, per certe specie), sia in termini di quantità
di pesce catturabile, sia in termini di intensificazione dei controlli.
5) Personalmente pratico un no kill pressoché integrale, ma non mi
sento un mostro quando, quelle due volte l'anno, porto via dal torrente
una trota da regalare a qualche amico o da gustarmi in famiglia.
6) Detto questo, credo comunque che siamo tutti d'accordo che nessuno ha
più la necessità di pescare per procacciarsi il cibo, le pescherie sono
piene di pesci di ogni tipo a prezzi modici, e per farsi una trota al
forno non c'è certo bisogno di andarsela a pescare in fiume.
7) Infine una nota assolutamente personale: io spero che, anche chi è per il C&R integrale, porti lo stesso rispetto che porta per i pesci anche per i pescatori che la pensano diversamente da lui. Non perchè io
abbia qualcosa contro chi la pensa in un modo o nell'altro, ma perché trovo che
un pescatore, se nel suo modo di pescare si sente a posto con la
coscienza, se sente che sta facendo la cosa giusta, allora è giusto che
continui a farla, non saranno certo le sue poche trote all'anno (o anche
al mese) a mandare in estinzione la specie.
Va da sé che tutto quanto scritto qui sopra è, come sempre, solo ed esclusivamente imho.
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